Questa pagina vuole essere un tributo ai Tarocchi, un viaggio nell’arte divinatoria alla scoperta dell’incredibile mondo che ruota intorno a queste carte, così affascinanti da ammaliare politici, artisti, grandi pensatori e persone comuni.
Indice dei contenuti
Cosa sono i Tarocchi
I Tarocchi sono un libro esoterico a fogli separati, costituiti da 78 carte dette arcani, ricchi di simboli, che rappresentano archetipi. Così composto, il mazzo dei tarocchi viene usato come mezzo divinatorio per conoscere passato, presente e futuro. Ma non è stato sempre così.
Storicamente i tarocchi venivano considerati un mazzo di carte da gioco, in voga nei palazzi nobili. Vi sono testimonianze di questo tipo d’uso risalenti al XV secolo, mentre sappiamo con certezza che la cartomanzia è stata praticata, più o meno clandestinamente, sin dal XVIII secolo.
Proprio in riferimento alla loro natura divinatoria, viene da chiederci: quale origine hanno i tarocchi?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare molto indietro nella storia dell’uomo, per indagare su uno dei suoi bisogni primitivi: prevedere il futuro.
Storia dei Tarocchi parte 1: alle radici della Cartomanzia
Fin dall’antichità l’uomo ha cercato di sollevare il velo del mistero provando a prevedere gli eventi futuri.
Nel tempo, è giunto alla realizzazione di una vera e propria arte divinatoria e di studio, attraverso l’elaborazione di sistemi di veggenza.
Cos’è la divinazione?
La divinazione risponde a un’esigenza umana primitiva: dissipare l’incertezza del futuro e conoscere l’ignoto [i].
Le prime idee di pratiche divinatorie nascono parallelamente allo sviluppo del pensiero umano. Testimonianze di tali attività risalgono, infatti, alla preistoria. Pitture rupestri, risalenti a questo periodo, attestano che le comunità si affidavano all’osservazione dei fenomeni naturali (come il volo degli uccelli, i cicli lunari, le eruzioni vulcaniche) per le loro scelte di stanziamento e di approvvigionamento.
Nel tempo queste pratiche si sono affinate ed evolute, ma due cose sono rimaste invariate:
- la credenza e la fiducia in forze ed entità sovrannaturali che inviano il responso (la divinità);
- l’esistenza di un canale o Medium (l’indovino, lo stregone, il cartomante), ovvero un soggetto empatico capace di recepire e trasferire il responso della divinità al consultante.
Una tra le più antiche e accertate testimonianze di arte divinatoria è quella di Terenzio Varrone (116-27 a.C.), storico e religioso, contenuta nella sua opera “Le antichità”. Terenzio Varrone fu il primo in letteratura a parlare di segni premonitori, definendoli con il termine Enodia (letteralmente: ciò che è sul cammino).
Per segni premonitori, questi intendeva una serie di eventi che ancora permangono nella nostra tradizione moderna, come: incrociare un gatto nero, passare sotto ad una scala, etc.
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Ritroviamo radici di una cartomanzia primordiale nel II secolo, periodo nel quale, fra i vari metodi di divinazione, compare la tecnica del Sortilegium. Questa tecnica consisteva nella lettura della sorte che avveniva tirando a casaccio degli oggetti come foglie, ossa e dadi, e fornendo un’interpretazione a seconda del modo in cui questi ricadevano [ii].
Usare foglie o carte con frasi divinatorie faceva parte del metodo che la Sibilla, una vergine profetessa, utilizzava per predire il futuro. La Sibilla affidava al dio Apollo il responso della domanda posta, mentre la disposizione degli oggetti avveniva mediante il vento. Tra le più note Sibille ricordiamo: Cassandra figlia di Priamo re di Troia, Pizia dell’Oracolo di Delfi e la famosa Sibilla Cumana, citata anche nell’Eneide. Da tali profetesse deriva il nome “Sibilla”, attribuito alle famose carte dei tarocchi.
Dall’antico metodo delle sibille deriva la tecnica che ancora oggi sopravvive e anima la cartomanzia.
Lo strumento divinatorio e predittivo per eccellenza è costituito dai Tarocchi.
Ma come sono fatti i Tarocchi, come si leggono e quali sono i loro significati? Scopriamolo insieme.
I Tarocchi
Il mazzo di tarocchi moderni è costituito da 78 carte, dette anche lame, suddivise in 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori. Queste carte oracolari sono utilizzate per avere informazioni sul passato, sul presente e per predire il futuro.
Arcani Maggiori
Gli Arcani Maggiori sono uno strumento predittivo ma anche un metodo conoscitivo ed indagatorio, a livello personale e psichico. Queste 22 carte, definite anche Trionfi, vengono suddivise in 4 semi differenti e sono contraddistinte da simboli significativi.
Le illustrazioni, presenti all’interno delle lame, rappresentano gli archetipi, ovvero dei simboli universali comuni ad ogni cultura, dai quali derivano altri simboli, e che costituiscono una metafora della crescita dell’individuo [iii].
Le carte sono numerate da 0 a 21. Ogni carta ha un simbolismo particolare. Di seguito i significati più rilevanti:
0. Il Matto: leggerezza, stravaganza, avventatezza;
1. Il Bagatto: sicurezza, progettualità, pigrizia;
2. La Papessa: saggezza ed intuito, incomprensione ed ignoranza;
3. L’Imperatrice: creatività, vanità;
4. L’Imperatore: raziocinio, immaturità;
5. Il Papa: senso del dovere, separazione;
6. L’Innamorato: sentimenti, indecisione;
7. Il Carro: trionfo sugli ostacoli, ostacoli;
8. La Giustizia: giustizia delle proprie azioni, presunzione;
9. L’Eremita: ritirarsi in sé stesso, lentezza nell’uscire da una chiusura;
10. La Ruota: buone occasioni, ostacoli;
11. La Forza: desideri che si realizzano, cuore indurito;
12. L’Appeso: periodo stagnante, periodo di dubbi;
13. La Morte: trasformazione, vivere il cambiamento con negatività;
14. La Temperanza: periodo di armonia, periodo caotico;
15. Il Diavolo: passioni, ossessioni, conflitti;
16. La Torre: rotture, litigi;
17. Le Stelle: periodo creativo, illusioni;
18. La Luna: periodo pesante, buon intuito, inganni;
19. Il Sole: lucidità mentale, abbagli;
20. Il Giudizio: decisioni giuste e positive, decisioni negative;
21. Il Mondo: contratto, unione, conclusione.
Arcani Minori
Gli Arcani Minori rivelano cosa si nasconde negli eventi della vita quotidiana.
In altre parole, mentre gli Arcani Maggiori svelano quali sono le grandi influenze che agiscono nella nostra vita, gli Arcani Minori mostrano in che modo sperimentiamo tali influenze, giorno per giorno. Gli Arcani Minori rappresentano un percorso di maturazione.
Questi sono suddivisi in 4 semi, ciascuno composto da 10 carte numeriche e 4 carte di corte [iv].
I Semi sono:
1. Spade: descrivono i pensieri;
2. Denari: indicano la proprietà;
3. Bastoni: si riferiscono al desiderio e al lavoro;
4. Coppe: rappresentano i sentimenti.
Questi semi rappresentano alcuni settori della vita, e le carte numerate indicano le dieci fasi del raggiungimento della maturità in ognuno di questi ambiti (dall’Asso al Dieci).
I semi possono variare, a seconda del tipo di mazzo di tarocchi:
1. Spade = Picche;
2. Denari = Quadri;
3. Bastoni = Fiori;
4. Coppe = Cuori.
Le carte di corte rappresentano persone reali, e il modo in cui queste agiscono e pensano:
- Fante: ragazzo, apprendimento;
- Cavaliere: giovane, azione;
- Regina: donna, percezione;
- Re: uomo maturo, controllo.
Adesso che abbiamo un’infarinatura generale su cosa sono i tarocchi, andiamo a scoprirne la misteriosa ed affascinante storia.
Storia dei Tarocchi parte 2
Ancora oggi l’origine dei tarocchi è avvolta in un alone di mistero.
La storia non fornisce informazioni ben precise circa la nascita e l’evoluzione dei tarocchi. Secondo alcune testimonianze, le prime tecniche rudimentali di lettura trovano radici nell’antico Egitto e nell’arcaica tradizione cinese. Probabilmente, dopo una prima introduzione di queste tecniche, ci fu una mescolanza tra differenti approcci e culture; nacquero così tipologie di carte oracolari provenienti da svariate parti del mondo.
La prima testimonianza di tarocchi, in accezione moderna, risale al primo Medioevo spagnolo. Durante questo periodo, alcuni studiosi ebrei introdussero le carte divinatorie in quanto parte di una misteriosa dottrina araba, chiamata la Cabala.
A queste carte di origine araba, con il tempo se ne accostarono altre di origine indiana, create per scopi ludici.
Un’altra testimonianza di carte oracolari arriva dalla tradizione sufista, e precisamente dalla Setta verde; si narra che ogni setta avesse il suo mazzo di tarocchi personalizzato.
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Dal V al XIV secolo, grazie alla compresenza di differenti mazzi di carte ed al crescente interesse per l’arte divinatoria e ludica, esperti disegnatori cominciarono a definire e a modificare i simboli ed i semi presenti sulle carte. In questo modo era più semplice leggere ed interpretare le carte.
Il mazzo di carte più conosciuto che segue tale schema è chiamato Naibi, che si ritiene sia il diretto predecessore dei Tarocchi. Le Naibi sono 50 carte di matrice saracena, le cui immagini sono raggruppate in quattro semi e riguardano diverse tematiche: gli avvenimenti della vita, le muse dell’arte, i pianeti, la scienza. In queste carte non compaiono figure umane, in quanto il Corano ne vietava la riproduzione.
Le Naibi furono il primo mazzo a contenere immagini incise e non dipinte a mano. I 4 semi raffigurati rappresentano le 4 classi sociali dell’epoca, ma conservano il loro legame con i 4 elementi della natura, di matrice prettamente ebraica/cabalistica.
Le Spade rappresentavano la nobiltà, ed erano associate all’ Aria, inoltre rappresentavano il potere; i Bastoni erano riferiti al ceto rurale, associate al Fuoco ed al lavoro materiale; i Denari descrivevano la borghesia, legate alla Terra, all’arte e alla creatività; le Coppe erano associate alla spiritualità, all’Acqua e alla sfera sentimentale.
Agli inizi del Cinquecento, apparve la parola tarocco riferita alle carte. In questo periodo, il loro aspetto etico venne dimenticato, a scapito del solo aspetto ludico.
Grazie ai numerosi documenti rinascimentali, sappiamo che nei salotti aristocratici il gioco dei Trionfi era al centro di raffinati divertimenti che consistevano, ad esempio, nell’inventare sonetti cortesi o nel rispondere a domande di vario tipo sulla base delle carte che venivano estratte dal mazzo.
Un’altra usanza molto diffusa, consisteva nell’associare le figure dei Tarocchi a persone famose, scrivendo su di loro sonetti elogiativi, burleschi o satirici. Ma poiché si trattava di gioco d’azzardo, fin dal Cinquecento la Chiesa intervenne per reprimerlo [v].
Nell’Italia Rinascimentale, precisamente in Lombardia, troviamo le prime testimonianze di mazzi di tarocchi identici a quelli moderni:
- I Taorocchi Sforza-Visconti: furono prodotti per la corte milanese. Questo mazzo di carte era composto da 74 lame, che comprendevano 20 trionfi e 54 carte di semi. Il mazzo fu dipinto per l’ascesa al ducato di Milano di Francesco Sforza, nel 1450. I trionfi in questione non sono numerati e non hanno nome. Secondo alcune fonti, queste carte saranno adottate dai francesi come modello per riprodurre gli attuali tarocchi di Marsiglia. I trionfi, in quest’epoca, erano realizzati e dipinti a mano con materiali pregiati quali l’oro e l’argento; riportavano, inoltre, i simboli delle casate da cui erano stati commissionati.
- I Tarocchi del Mantegna: nonostante portino il nome del celebre pittore, questi decani non sono stati dipinti da lui, ma sono opera della scuola ferrarese di Francesco Cozza, nel 1460. Questo particolare mazzo di tarocchi, presentava 50 incisioni che raffiguravano 5 temi della cultura medievale: Apollo e le muse, le condizioni dell’uomo, le arti liberali, i principi cosmici e le virtù cristiane.
Fu solo nel 1700 che i Trionfi furono usati come strumenti divinatori.
Nel 1781 un massone francese, Antoine Court de Gebelin, pubblicò il primo manuale su come leggere e interpretare i tarocchi, rivelando la natura esoterica dei simboli di chiara derivazione egiziana.
Il primo mazzo di tarocchi progettato esclusivamente per scopi divinatori, a cura di Alliette, risale al 1791.
I tarocchi cominciano ad essere utilizzati con scopo divinatorio a partire dall’età vittoriana.
Di seguito è presente un approfondimento riguardante i mazzi di tarocchi più famosi della storia.
Alcuni mazzi storici di tarocchi
I Tarocchi di Marsiglia furono prodotti nell’omonima città francese, sul modello dei tarocchi Sforza – Visconti. Composti da un mazzo di 56 carte, i Tarocchi Marsigliesi hanno quattro semi: bastoni, spade, coppe e denari. In più ci sono 21 trionfi e il Matto. Ogni seme contiene dieci carte numerali (dall’asso al 10) e quattro carte di corte: Fante, Cavaliere, Regina e Re. Le carte dei 21 trionfi e la carta numero zero del Matto sono gli Arcani Maggiori, mentre le restanti carte sono definite Arcani Minori.
I Tarocchi di Rider-Waite sono conosciuti anche con il nome di Waite-Smith Tarot. Questi sono i tarocchi attualmente più utilizzati e diffusi nel mondo anglosassone. Nel 1908, l’esoterista americano Waite riuscì a fondere il misticismo cristiano con la Cabala ebraica, con l’Alchimia e con le filosofie orientali. I suoi tarocchi furono pubblicati a Londra, dall’editore Rider nel 1909.
Le Sibille sono un famoso mazzo di 52 carte, il cui nome deriva da quello di un’antica sacerdotessa, la Sibilla, capace di predire il futuro. Le carte raffigurano oggetti ed entità e contengono una breve descrizione. Le Sibille sono raggruppate in 4 semi (cuori, quadri, picche e fiori) contenente ognuno 13 carte (dall’asso al 10) più tre carte figurate (il fante, il re e la regina).
Ogni carta ha un significato specifico. Per la natura delle loro particolari raffigurazioni, queste sono definite carte chiacchierine o pettegole.
Metodi di lettura
I Tarocchi
possono fare miracoli
se tu non lasci
che la mente interferisca.
E il modo perché la mente non interferisca
è quello di non interpretare
ma di visualizzare,
non di avere significati
fissi e prestabiliti per le carte
ma di affidarti alla tua intuizione…
ma ricorda tu non stai predicendo il futuro.
Tu puoi usare questo gioco
per rendere le persone
più vigili e più meditative,
più responsabili per le loro vite
– Osho
Esistono numerosi metodi di lettura dei Tarocchi, che sono stati tramandati nel corso del tempo. Nonostante la grande varietà, non esiste un metodo più efficace dell’altro.
La scelta del metodo di lettura dei Tarocchi è una prerogativa del cartomante, a cui spetta il compito di scegliere il metodo con cui si sente maggiormente connesso.
Per entrare in questo mondo non serve chissà quale super potere. Oltre alla conoscenza degli arcani, è necessario avere una forte capacità empatica ed interpretativa. Questa componente è fondamentale per un buon cartomante. Nella scelta del mazzo di tarocchi, vi consiglio di optare per quello per cui sentite maggiore attrazione.
Nei prossimi paragrafi vi presento 3 semplici metodi predittivi per leggere i tarocchi.
Metodo delle tre carte
Il metodo delle tre carte è molto semplice e può essere utile le prime volte che si consultano i tarocchi sull’amore. Il metodo delle tre carte fornisce un responso circa l’andamento di una determinata situazione, e lo fa scandendo tre fasi temporali: passato, presente e futuro.
Per mettere in pratica questo metodo è necessario porre la domanda alle carte, mentre queste vengono mescolate con le figure rivolte verso il basso. Quando si sente che si è stabilita una profonda connessione con le carte e che queste sono pronte a darci una risposta, bisogna estrarre dal mazzo tre carte: la prima verrà posizionata a sinistra e rappresenterà il passato, la seconda verrà posizionata al centro e descriverà il presente, la terza verrà posizionata a destra e predirà il futuro. Questo è un metodo di lettura molto utile per chi è in fase di approccio al mondo della cartomanzia. Il responso non sarà dettagliato, ma fornirà informazioni generali circa l’evoluzione della situazione per la quale si è chiesto il consulto.
Metodo delle cinque carte (o croce semplice)
Il metodo della croce semplice è un’evoluzione della stesura precedente e, oltre a dare informazioni circa il passato, il presente e il futuro di una situazione, dà anche informazioni inerenti agli ostacoli su cui porre la nostra attenzione, per poterci lavorare su.
Per attuare questa stesura, si pone la domanda alle carte mentre si mischia il mazzo. Quando ci si sente pronti, si taglia il mazzo, ovvero si apre in due. Le carte presenti nel taglio in generale aiutano ad avere già qualche informazione sulla situazione per cui abbiamo chiesto il responso. A questo punto, è necessario rimescolare le carte, estrarne una e posizionarla a sinistra, estrarne un’altra e posizionarla a destra, e continuare posizionando la terza carta in alto e la quarta in basso, formando così una croce. La prima carta da sinistra ci darà informazioni su ciò che è a favore del consultante, e potrebbe anche dare informazioni circa il passato; la seconda carta descrive gli ostacoli; la terza carta riporta gli eventi che accadranno nel futuro prossimo; la quarta carta descrive cosa accadrà nel futuro a lungo termine. La quinta carta deve essere posta al centro della croce: questa rappresenterà il responso finale alla domanda posta.
Metodo della piramide
Per attuare questo metodo è necessario avere una conoscenza più profonda della cartomanzia. Per mettere in pratica il metodo della piramide, bisogna porre la domanda alle carte mentre queste vengono mischiate. Quando ci si sente pronti, si estrae una prima carta, poi altre due da porre al di sotto della prima, e infine altre tre da posizionare sotto le due carte precedentemente esposte. A questo punto, sul tavolo ci sarà uno schema di carte, simile ad una piramide composta di tre file. La prima fila sarà composta da una carta, che rappresenta i ricordi della persona. La seconda fila sarà composta da due carte, che descrivono le speranze ed i pensieri del soggetto. La terza fila sarà composta da tre carte, e descrive ciò che si verificherà.
Note bibliografiche
[i]Andrea Cucca, Roberto Grassi, “Paranormale”: proposta per una nuova classificazione, su sito ufficiale del CICAP, 5 Divinazione s.l. (lato sensu). URL consultato l’11 agosto 2019.
[ii]Demi, Antiche Sibille e Tarocchi moderni, Giunti Demetra 2003-2014
[iii]La grande enciclopedia dei tarocchi, le carte del destino Vol.2, Fabbri Editori, 2008, Milano
[iv]La grande enciclopedia dei tarocchi, le carte del destino Vol.3, Fabbri Editori, 2008, Milano
[v]http://www.letarot.it/page.aspx?id=111